Isabella Plantation è un luogo incantato, in cui contemplazione della Natura e riflessioni filosofiche si fondono intimamente.
Amo passeggiare in un ambiente organizzato con sapienza, dove tutti gli elementi rispettano un ordine definito, ma ancora concedono al visitatore l'illusione romantica che tutto sia stato lasciato al caso.
Un giardino, indipendentemente dalle sue dimensioni, è un modo per ordinare un pezzo di Natura e dice molto della nostra relazione con essa, non ultimo il desiderio di dominare il caos esterno e interno.
Il giardino di Isabella Plantation è un'area delimitata, all'interno di Richmond Park, in cui alti cespugli di azalee e rododendri avvolgono il visitatore in un labirinto di colori e profumi intensi.
Provo un'immensa riconoscenza per chi abbia pensato di offrire, in un modo completamente gratuito, tanta pura bellezza alle persone. Questo angolo di paradiso è aperto al pubblico dagli anni 50 e da allora è meta di turisti, ma soprattutto di londinesi che approfittano di ogni momento possibile per fare un bagno di ottimismo.
Questo pensavo fino a un paio di mesi fa.
L'idea di aver trovato un luogo creato dall'uomo eppure incontaminato, dove potersi rigenerare di luce e immagini che riscaldano il cuore. Una piantagione di pensieri positivi, una dispensa di energia nelle giornate faticose, tristi, ma anche semplicemente un posto in cui sentirsi in sintonia e in gratitudine con la Natura.
Invece ho capito, ancora una volta, che la bellezza contiene in sé aspetti molteplici e contrastanti, che la Natura accoglie e respinge allo stesso tempo.
Cosa abbia spinto un uomo, quella mattina dello scorso aprile, a scegliere Isabella Plantation per togliersi la vita non lo saprò mai. Ho i brividi al pensiero che poco tempo dopo dal suo gesto, io possa aver incontrato e abbracciato, senza saperlo, lo stesso albero.
Mi angoscia che la bellezza di questo giardino non abbia saputo allontanare dal suo animo quel proposito violento e non posso fare a meno di accettare, con delusione, che nessun luogo sia tanto speciale da lasciare fuori sofferenza e disperazione.
Forse non a caso lo ha scelto per affidargli, con gratitudine, l'ultimo respiro.