In questi giorni mi è tornato tra le mani un bellissimo libro, realizzato per festeggiare i 150 dell'Unità d'Italia.
E' un'antologia poetica, frutto della collaborazione di autori illustri come Bruno Tognolini, Roberto Piumini, Giusi Quarenghi, solo per dirne alcuni.
Acquistato quando mio figlio aveva due anni, ha per me un valore non solo artistico ma simbolico. Mi auguro che negli anni sia per lui fonte di riflessione e contribuisca a formare il sentimento di appartenenza al Paese di origine.
Se non lo conoscete, cercatelo e immergetevi nelle illustrazioni di Arianna Vario.
Lasciate che le parole semplici vi restituiscano quel senso di grazia perduto seguendo un dibattito, la cui caratteristica violenta accomuna entrambe le parti in gioco.
Fate un bel respiro e provate a pensare cosa significhino per voi, nel profondo, parole come Italiano, Paese, Lealtà.
In fondo non siamo così diversi. Navighiamo a vista e ogni tanto crediamo di vedere"Terra".
C'è chi all'improvviso si ritrova a gestire strani equilibri e chi, se potesse, farebbe un falò di tutto.
Qualunque sia la vostra scelta - il 4 dicembre- non abbiate paura. Credeteci fino in fondo.
Siate liberi.
E ora però... concedetemi di inserire questo link , poiché tra tutte le cose che ho sentito negli ultimi mesi, questa rimane una delle poche capaci di accendere il mio cuore e farlo vibrare.
La mattina del 31 ottobre, i commessi di un noto supermercato giravano come ogni anno all'interno del locale, mascherati da zombies, vampiri e altri personaggi tipici della notte di Halloween.
La cosa buffa è che, contemporaneamente, veniva allestito un albero di Natale.
Non si può perdere tempo quando si tratta di dare nuovi obiettivi al consumatore: Goodbye Halloween, Hello Christmas!
Non avevo mai celebrato la festa più spaventosa dell'anno, prima di trasferirmi qui a Londra.
I primi anni, ci siamo limitati a intagliare la zucca e poco altro bastava per farci entrare nell'atmosfera giocosa che sentivamo fuori, intorno a noi.
Guardando questo vecchio video, provo una tenerezza infinita nel vedere mio figlio incantato davanti a quell'oggetto misterioso e ridere con l'ingenuità tipica di un bambino che deve ancora scoprire tutto.
Nel tempo, la zucca, qualche decorazione e gadgets buffi sono diventati una piacevole tradizione di famiglia.
Ma l'anno scorso, la mia amica americana ci fece uscire dal guscio, invitandoci al suo Spooky Party.
Nonostante la festa di Halloween abbia radici celtiche, sappiamo tutti quanto sia amata in America.
Impossibile rifiutare l'invito; fui costretta a vincere le mie resistenze a fare parte di qualcosa che, in fondo, mi aveva sempre fatto sentire un po' a disagio. Diciamolo pure, sono una fifona e scherzare su certi argomenti mi inquieta.
Tuttavia l'entusiasmo della mia amica (qui sopra a destra) era così contagioso da farmi apprezzare l'idea di passare una notte bizzarra in compagnia di persone con l'unico intento di lasciarsi andare e divertirsi.
E infatti... ci siamo divertiti tantissimo! Se le prime volte non si scordano mai, il party della mia amica K. resterà sempre nel mio cuore.
Come ogni anno, la settimana che precede Halloween coincide con le vacanze di scuola di half- term, perciò oltre il parco, qualche festa di compleanno a tema, abbiamo usufruito di alcune free kids activities.
Una delle cose che adoro di questa città è la vasta offerta di attività gratuite per bambini durante tutto l'anno. Un prezioso supporto nei weekend e durante gli half-term, quasi un salvavita per genitori e figli.
Però bisogna dire che il piccolo bambino che rideva davanti alla zucca, ormai non si accontenta di piccole cose e di essere intrattenuto per poche ore. Si sente grande e prende iniziative. Ha necessità di soddisfare continuamente la sua voglia di creare e inventare giochi.
Quindi decide che la zucca da intagliare venga ora disegnata da lui, così come tutte le decorazioni che con pazienza ritaglia, dando precise indicazioni su dove debbano essere attaccate.
E poi grazie a un libro "Funny bones" datogli da leggere a scuola, abbiamo passato la settimana a inventare nuovi modi per spaventarci l'un l'altra.
Non poteva mancare, infine, l'appuntamento in biblioteca con i crafts dedicati alla festa di Halloween.
supereroe sì, ma con felpone sotto...
Stimolare la creatività per mezzo di carta e colori è un'attività semplice che riesce a dare grandi soddisfazioni, tuttavia in cima alla lista dei desideri di un bambino non c'è niente di più eccitante che esplorare un territorio misterioso. Halloween pumpkin trail è un percorso avventuroso alla ricerca di zucche intagliate , case spaventose, personaggi terrificanti e allestimenti a volte un po' inquietanti anche per un adulto.
La preoccupazione che mio figlio potesse essere turbato per ciò che avrebbe visto lungo quel percorso è svanita subito. In parte perché nel suo piccolo corpicino era in corso una tempesta di ormoni che non gli faceva vedere altro che gli occhi della sua giovane innamorata, e poi perché i bambini, proprio per la loro giovane età, non riescono a decodificare tutto ciò che vedono, non aggiungono cioè significati particolari come noi adulti (a meno che non ne abbiano avuto un'esperienza diretta). Tralasciando qualche caso limite, i bambini sono affascinati da ciò che è mostruoso e ne fanno una sorta di autoterapia. La cosa importante, mentre si pratica un gioco di ruolo di questo tipo, è che ci sia sempre un lieto fine. In questo modo se si proiettano sentimenti di paura, poi si diventa più abili nel gestire simili emozioni anche nella vita quotidiana.
Ma dicevo.. mio figlio è sotto l'effetto di un incantesimo, è innamorato...
...e quindi in quel pumpkin trail ogni cosa era, per lui, illuminata di una luce gentile.
Sarei curiosa di sapere cosa passi realmente nella sua testa, di certo so che è lo stesso bambino a cui piace correre, arrampicarsi e ad esempio...scavare una buca. Poiché di solito gli vieto di toccare la pala del nostro giardiniere, immagino la sua gioia nel poter finalmente usare una pala senza sentirsi dire che sia pericoloso.
Di certo però non sapeva cosa rappresentasse quel fazzoletto di terra. Confesso, non abbiamo ancora introdotto certe argomentazioni circa gli aspetti oscuri della vita e per fortuna non è mai capitato di doverlo fare. Perciò sebbene all'inizio abbia provato un po' di sconcerto nel vedere mio figlio scavare quella buca, successivamente la reazione è stata inaspettatamente divertita. Un'attività nata spontaneamente da alcuni bambini che vedendo una serie di pale appoggiate a una casina di legno, non ci hanno pensato due volte a imbracciarle come fossero boy-scouts dalle migliori intenzioni.
Non so se i bambini più grandi avessero coscienza di cosa rappresentava quel luogo, in fondo era solo un pezzo di terra e niente più.. un significato particolare glielo attribuiamo noi adulti.
La nostra settimana di festeggiamenti si è conclusa ovviamente la notte di Halloween , bussando di porta in porta al grido di trick or treat.
Girare di notte lungo strade buie e sconosciute è già un'esperienza che necessita di una dose di coraggio per un bambino piccolo. Figuriamoci se per strada si incontrano individui mascherati come in un film horror e capita di andare a bussare alle porte di case dall'aspetto sinistro.
Ripensando a tutto ciò che ho visto durante la settimana di Halloween, ricordo che a volte abbia avuto la sensazione di trovarmi in una gabbia di matti. Non so spiegare bene, è solo una strana sensazione surreale nel vedere tanti adulti divertirsi in contesti che francamente lasciano poco spazio all'allegria.
Probabilmente nel carrozzone di Halloween, zombies e spiriti maligni perdono agli occhi degli adulti la loro carica terrificante, e vengono spogliati dei loro poteri comunemente attribuiti. Travestirsi, incarnare gli aspetti che inconsciamente ci fanno più paura è ovviamente un modo per esorcizzare quello che rimane nascosto nell'animo umano.
In questo senso, ognuno di noi può spiegarsi perché tanta eccitazione generale e il motivo per cui Halloween non sia una festa amata solo dai bambini.
E forse è ancora questione di ormoni, anche se di natura diversa.
Quando abbiamo paura, il nostro cervello rilascia cioè una serie di ormoni in grado di favorire uno stato di allerta, utile a scappare in caso di pericolo.
Tra questi ormoni rilasciati durante la sensazione di paura, ci sono le ben note endorfine e dopamina, che appunto in caso di emergenza ci aiuterebbero a gestire il dolore causato da eventuali shock o ferite.
Se allo stato di allerta generato da questi ormoni non segue un reale pericolo, allora l'effetto che se ne ricava è solo una sensazione di piacere misto a eccitazione.
Purtroppo, nei bambini il sistema di allerta attivato di fronte a un potenziale pericolo non sempre è seguito dal senso di rassicurazione, a causa dell'incapacità di decodificare l'essenza del pericolo stesso. Vale a dire che se un bambino vede un mostro, può in certi casi non comprendere che si tratti di una maschera e rimanerne quindi turbato.
Per esperienza personale devo dire che mio figlio era talmente interessato ad accumulare dolcetti che nemmeno si è accorto di incontrare sul suo cammino personaggi inquietanti , ma per esempio...una mia amica ha raccontato di avere avuto i brividi mentre camminava sul marciapiede con la figlia, dopo che qualcuno mascherato da zombie, le era piombato addosso urlando.
Come al solito, l'unica cosa da fare è aiutare i bambini a discernere il reale dalla finzione e accompagnarli in qualsiasi esperienza facendoli sentire al sicuro.
Oltre a sfidare la paura del buio e a sviluppare il coraggio di fronte a situazioni ignote, la notte di Halloween è un'occasione per imparare che a volte chi ci sembra avere un aspetto malevolo, possiede invece un cuore gentile e generoso.