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21.11.16

Un Paese bambino


In questi giorni mi è tornato tra le mani un bellissimo libro,  realizzato per festeggiare i 150 dell'Unità d'Italia.
E' un'antologia poetica, frutto della collaborazione di autori illustri come Bruno Tognolini, Roberto Piumini, Giusi Quarenghi, solo per dirne alcuni.
Acquistato quando mio figlio aveva due anni, ha per me un valore non solo artistico ma simbolico. Mi auguro che negli anni sia per lui fonte di riflessione e contribuisca a formare il sentimento di appartenenza al Paese di origine.
Se non lo conoscete, cercatelo e immergetevi nelle illustrazioni di Arianna Vario. 
Lasciate che le parole semplici vi restituiscano quel senso di grazia perduto seguendo un dibattito, la cui caratteristica violenta accomuna entrambe le parti in gioco.



Fate un bel respiro e provate a pensare cosa significhino per voi, nel profondo, parole come Italiano, Paese, Lealtà.


In fondo non siamo così diversi. Navighiamo a vista e ogni tanto crediamo di vedere"Terra".



C'è chi all'improvviso si ritrova a gestire strani equilibri e chi, se potesse, farebbe un falò di  tutto.




Qualunque sia la vostra scelta - il 4 dicembre-  non abbiate paura. Credeteci fino in fondo.
Siate liberi.



E ora però... concedetemi di inserire questo link , poiché tra tutte le cose che ho sentito negli ultimi mesi, questa rimane una delle poche capaci di accendere il mio cuore e farlo vibrare.


3 comments:

  1. Non sono mai stata così indecisa su cosa votare come per questo referendum...

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    1. fai finta che domani sia già il giorno del referendum. Prendi un foglio, scrivi la domanda o disegna solo le 2 caselle Si NO. Immagina di essere al seggio, quindi mica puoi starci tanto a pensare lì.. ;-)
      Metti la crocetta , piega il foglio e boh mettilo da qualche parte nascosto.
      Vedi come ti senti nei giorni successivi al pensiero di quello che hai votato e ...se il 4 dicembre proprio ti senti pentita,,hehe puoi cambiare! ;-)

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